IL MONDO DI TONGTONG, IL BAMBINO UMANOIDE PER SIMULARE LA VITA

Benvenuta tra noi, TongTong. Ti stavamo aspettando: per alleviare solitudini e malinconie, superficiali o prossime all’abisso, gattini e cagnolini non sempre funzionano. Così i cinesi del Bigal (Beijing Institute for General Artificial Intelligence) hanno creato TongTong, bimbetta di tre anni finta eppure vera, costruita su misura per coppie e anziani soli. Il suo scopo, è stato detto alla presentazione ufficiale, è «scaldare l’ambiente», gelida ammissione che nelle nostre case, e nei nostri cuori, avanza implacabile un freddo che affievolisce la voglia di vivere.

Scrive il “Global Times” che si tratta del «primo prototipo di umanoide intelligente al mondo». Per ora ha l’aspetto di una bambina di tre o quattro anni e si comporta come tale, anche se «un po’ impacciata», ma si sa, è appena nata e deve fare le sue esperienze, da cui trarre insegnamento. Gli aspiranti proprietari sorridono perché hanno capito che ci sono solo vantaggi: TongTong non fa i capricci, non ti tiene sveglio la notte, non ti attacca la gastroenterite presa all’asilo, a tavola è educata anche perché non mangia, quindi non devi neanche cambiarle il pannolino; al massimo – le scarne notizie iniziali non lo specificano – le dovrai sostituire la pila.

La figlia perfetta, che ti ama senza condizioni.

Senonché – attenzione! – nel giro di tre anni avrà imparato abbastanza da divenire «matura e vivace» come una ragazza di 18 anni; e chissà se pretenderà di uscire la sera e vestirsi alla moda, starà attaccata al cellulare, chiederà la paghetta e si chiuderà in camera sua trincerata dietro un impenetrabile mutismo, proprio come una diciottenne reale. Presto, ci assicurano i suoi progettisti, avrà fratelli e amici, un’intera comunità di androidi a nostro servizio.

Vi sembra una storia già sentita? Forse avete visto il film A.I Artificial Intelligence, realizzato nel 2001 da Steven Spielberg su un progetto di Stanley Kubrick e sulla base di una novella, Supertoys, scritta da Brian Aldiss nel remoto 1969. David, il protagonista del film, assomiglia tantissimo a TongTong. È stato costruito dalla Cybertronics per colmare il vuoto provocato in una coppia dalla malattia del figlio, ibernato in attesa che venga trovata una cura. David è programmato per amare incondizionatamente la madre. Ma per alcuni umani che apprezzano i “mecha” (gli androidi), ce ne sono molti altri che su di loro scatenano i propri peggiori istinti... Si fa presto, da servitori amici ricolmati di affetto e attenzioni, a diventare schiavi senza diritto alcuno.

Il film di Spielberg è ambientato nel 2025. Manca appena un anno. Un quarto di secolo fa erano stati troppo ottimisti nell’immaginare un futuro – il nostro – pieno di automi di ogni genere. Ma fino a un certo punto. TongTong segna uno scarto. I robot non servono solo ad alleviare l’uomo dalla fatica. I robot cominciano a rispondere al bisogno di affetto. Il Mercato per ogni domanda propone un’offerta su misura. E domani, prima di quanto possiamo immaginare, qualche pet shop, con gattini e cagnolini, sarà sostituito da variopinte cliniche dove sarà possibile acquistare una TongTong o un David. Con la formula “soddisfatto o rimborsato”, naturalmente.

2024-05-03T06:11:30Z dg43tfdfdgfd