BASILICATA, IL BOOM DEL CENTRO E LA «VENDETTA» DI PITTELLA: COSì L’EX GOVERNATORE DEL PD HA FATTO VINCERE BARDI

La vendetta politica contro il Pd, suo ex partito, il lucano doc Marcello Pittella l’ha pianificata nei dettagli per mesi. e trasformandosi nell’ago della bilancia centrista, con la casacca di Azione. In sintesi: senza Pittella e senza l’altra lista di centro Orgoglio lucano (formata in buona parte da persone vicine a Matteo Renzi), Bardi avrebbe perso di netto contro Piero Marrese, sostenuto da Pd e M5S.

Il caso del boom centrista in Basilicata è nei numeri: E se si tratta di un fenomeno limitato alla Basilicata (o meno) lo vedremo alle Europee. Di certo, con questi numeri, per il senatore Enrico Borghi è l’occasione più ghiotta per rilanciare il leit motiv dei renziani: «Si vince al centro. Quello schifato da Conte, e mollato da Schlein per correre dietro alle fumisterie ideologiche di un “campo largo” che per l’ennesima volta si frantuma nelle urne».

Ma come è stato articolato il diabolico piano di Pittella? L’allora governatore del Pd, che era stato costretto a dimettersi per un’inchiesta sulla sanità regionale e poi completamente assolto 3 anni dopo il passo indietro, non ha mai digerito la mancata candidatura con i dem alle Politiche del 2022. «Mi hanno sbattuto la porta in faccia, lo sai cosa allora...», sbottò. Cambio di casacca e candidatura con Azione al Senato. Niente elezione, ma faceva parte del piano. Perché i voti di Pittella sono di Pittella. Pochi social, tante strette di mano, a cena casa per casa di tutti gli elettori nella Provincia di Potenza, un feudo dove non manca compleanni, comunioni e feste di paese. non a caso «Maurizio Marcello Claudio», questo il suo nome completo, è stato il più votato con oltre 7 mila preferenze. E poco o niente sembra avere influito il divorzio politico dal fratello Gianni, altro recordman di preferenze, già vicepresidente del Parlamento Ue e oggi sindaco di Lauria (come peraltro Marcello),

«Io sono serenissimo, perché sono portatore di un pensiero politico e di una cultura e di una tradizione politica nota: quella socialista, riformista», commenta Pittella. Quanto al confronto con le forze tradizionali del centrodestra: «Lo avremo sui programmi che abbiamo condiviso: come io rispetto la loro cultura politica, così dovranno rispettare loro la mia».

L’altro tassello del boom centrista, gestito anche qui dalla renziana Lella Paita reduce dalla medesima operazione a sostegno del centrodestra con Bucci a Genova, è arrivato grazie all’attivismo di Mario Polese, avvocato 42enne, consigliere regionale uscente, ex Pd poi passato con Italia viva. A differenza di Azione, in questo caso il successo di voti è arrivato grazie al contenitore civico Orgoglio lucano. Polese ha incassato i frutti dell’attivismo per stabilizzare i precari Covid nella sanità e quelli dell’operazione che ha consentito di estendere il «bonus gas» anche alle imprese, e non solo agli utenti privati. Una strategia, quest’ultima, che ha consentito al governatore Bardi di ipotecare la sua rielezione a governatore, visto che E ora si appresta a fare altrettanto per quelle dell’acqua.

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