BASILICATA, VITTORIA DI BARDI: SCONFITTO IL CAMPO LARGO. LA LISTA DI CALENDA E QUELLA VICINA A RENZI, LEGATE AL CENTRODESTRA, OLTRE IL 15%

La Basilicata conferma il centrodestra di governo con il governatore di Forza Italia Vito Bardi. Ma l’exploit è anche delle liste centriste collegate al centrodestra, quella di Carlo Calenda e quella vicina a Matteo Renzi, che insieme (a spoglio non concluso) superano il 16%.

Ma la tensione sul risultato era già scesa in modo significativo già poco dopo la chiusura delle urne, alle 15, con l’instant poll commissionato da Tele Norba: Bardi è dato tra il 53 e il 57%, lo sfidante Piero Marrese tra il 41 e il 45%. L’outsider, Eustachio Follia dell’europartito progressista Volt tra l’1 e il 3%. Insomma: il punto più basso dell’uscente è 8 punti sopra il miglior risultato di Marrese, presidente della provincia di Potenza. Con l’arrivo dei primissimi voti dalle sezioni, pare confermarsi il derby tra una Potenza di centrodestra e una Matera di centrosinistra, che si confermerà anche a spoglio assai avanzato. L’affluenza è bassa, meno della metà (49,8%) dei circa 568mila aventi diritto va alle urne, anche se non è il record regionale negativo: nel 2013 i votanti in Basilicata si fermarono al 47,6%.

I voti di lista, nel centrodestra, confermano il superamento di Forza Italia sulla Lega, con Fratelli d’Italia che - a tarda sera - è il primo partito della Regione con il 16,07%. Le regionali del 2019 erano un’altra era politica, il partito della oggi premier era al 5,91%. Il secondo partito del centrodestra è appunto Forza Italia con il 12,5% (era al 9,14%), e un vistoso Azione di Calenda che sfiora l’8%. La Lega lotta tra il terzo e il quarto posto con il 7,78% (era al 19,15%), seguita da Orgoglio Lucano, vicina appunto a Italia Viva con il 7,73% e La vera Basilicata, al 2,5%. Come dire che i centristi dell’area Azione/IV insieme si sarebbero avvicinati al 16%. L’Udc, che alle prossime Europee sarà federato con la Lega, è al 2,34%.

Un brutto risveglioche, prima del mandato di Bardi, aveva governato la Lucania per quasi mezzo secolo. Ma le divisioni nel campo largo hanno reso difficile individuare il candidato. Il Pd considera un buon risultato il 14,8 (nel 2019 era al 7,75) e la civica Basilicata casa comune (con il nome dell’ex candidato Chiorazzo nel simbolo) è al 11,1 . Davanti al Movimento 5 stelle (7,52%) e al cartello elettorale tra Avs, Psi e La Basilicata possibile con il 5,65%. Chiude le liste Basilicata Unita (3,15%).

Esulta Giorgia Meloni, ben prima della chiusura dello spoglio: «Vittoria del centrodestra e di tutta la coalizione. Ringrazio di cuore tutti i cittadini che hanno voluto confermare il loro sostegno alle nostre politiche. La vostra fiducia è il motore che ci spinge avanti ogni giorno». Anche Antonio Tajani anticipa gli scrutatori: «In Basilicata ha vinto Vito Bardi, il candidato di Forza Italia. Ha vinto il centrodestra unito». Da FdI, interviene per primo il vicecapogruppo alla Camera Alfredo Antoniozzi: «Loro continuano a parlare di fascismo, inventandosi qualcosa che non esiste, mentre gli italiani ci votano. È successo anche in Basilicata». La Lega diffonde una nota che parla di «grande soddisfazione» per «l’ennesimo largo successo del centrodestra unito». Per Maurizio Lupi (Noi moderati, lista in Forza Italia) «il centrodestra vince e il Centro cresce e si conferma determinante protagonista». La coordinatrice di Iv Raffaella Paita, che aveva tenuto a battesimo l’accordo con Vito Bardi, parla di risultato «davvero soddisfacente. Il centro si sta dimostrando determinante nella vittoria» contro gli «schemi ideologici novecenteschi».

Da sinistra, la prima a parlare di sconfitta è Pina Picierno che ammette «errori che hanno condizionato il risultato». Secondo l’eurodeputata Pd «nel cosiddetto campo largo e nel rapporto con il M5S è necessario stabilire alcune regole che devono valere sempre». Carlo Calenda, peraltro, non ha sensi di colpa: «Abbiamo cercato di costruire con le altre forze di opposizione, ma il M5s ha messo un veto e il Pd ha acconsentito».

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